NASCOSTO DOVE TUTTI POSSONO VEDERLO


di Graziano Casara

Da sempre ci stiamo confrontando con elementi visivi e di concetto che presumiamo essere reali in quanto li si vive direttamente. A nessuno verrebbe in mente che ci sia qualche sotterfugio per ” distrarci ” e farci credere che tutto ciò non esista. Ne siete davvero convinti? Qualcuno di voi giurerebbe sulla propria vita che viviamo ciò che vediamo? Presumo che molti lo farebbero, ma vi sono teorie che si stanno rivelando che potrebbero smontare questa tesi riconosciuta quale dogma dalla scienza. Si è scoperto infatti che l’universo, o quantomeno la galassia in cui viviamo, è racchiusa in ” bolle ” temporali assai diverse l’una dalle altre. Un esempio pratico? Noi in quanto esseri materiali usiamo un corpo per spostarci, guardare, udire, pensare oltre che per nutrirlo e farlo vivere in questo piano vitale, ma avete mai pensato che potrebbe essere una sorta di “drone” comandato a distanza? La vera “consolle” che ci muove, o quantomeno muove il “drone”, potrebbe trovarsi in un altro pianeta di un sistema solare completamente all’opposto di dove “opera” il drone in questione. Potrebbe addirittura essere in una galassia diversa dalla Via Lattea. Oppure in un universo parallelo, perché no?


ecco quindi che il tempo ( e lo spazio ) si diversifica in modo bizzarro e a volte incomprensibile. I nostri “droni” vengono tempestati da una miriade di elementi e non tutti sono di matrice “terrena” perciò è presumibile che ciò avvenga perché il controllore non ha in quel momento la capacità di fermare gli episodi in questione. Quali? Deja Vu per esempio, sogni ed incubi. Un psicoterapeuta direbbe che sono espressioni di paure ancestrali o di visioni tali da ingannare la mente rendendo il sogno incomprensibile e terrifico. Classica difesa di una mente che non comprende, ma se fosse perché il vero “IO” non è davvero lì nel “drone” ma lontano miliardi di anni luce ad osservare la scena? Che l’uomo sia un esperimento genetico-sociale oramai lo hanno compreso anche le cavie da laboratorio, resta il fatto da capire cosa davvero serviamo e a chi interessa il risultato finale. Dio c’è, creato ad arte forse, solo che il Dio immaginato è forse un impianto mnemonico e non vera essenza spirituale, o forse…cosa assai più drammatica, risulterebbe bene e mele nello stesso involucro, dove sta all’essenza stessa capire e modificare la propria struttura genetica….o forse quella del “drone”. Prossimamente potremo avvertire il bisogno di comprendere ciò che i nostri occhi osserveranno, forse e dico forse, il velo della vera essenza di ciò che possiamo essere ma non siamo in grado di essere sarà palese a tutti.


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