Il Conte di Saint Germain

A IMPERSONALE

(IO SONO)


Compositore, alchimista, poeta e … viaggiatore del tempo immortale?

di Valerie Green Solas

Non è certamente facile raccontare di questo nobile senza cadere nella retorica, ma voglio spogliarmi di ogni pensiero manicheo e con estrema umiltà desidero mettere in evidenza la sua straordinaria vita al servizio della verità. Di certo molti di voi che leggerete ciò che segue, sarete avvolti da dubbi e la vostra mente si riempirà di quesiti le cui risposte le dovrete cercare dentro di voi. Ogni trent’anni l’invisibile mondo parallelo, la misteriosa realtà del Continuo-Infinito-Presente, sceglie degli individui affinché canalizzino quei Messaggi che fanno evolvere la coscienza umana, questo è il caso del conte di Saint Germain, il Maestro inviato dalla Grande Fratellanza Bianca Sarmoun a tener accesa la fiamma della spiritualità e a preparare il Nuovo Piano di Coscienza. Questa canalizzazione, avvenuta negli Stati Uniti d’America nel 1930, sul Monte Shasta, inizia con queste parole: «Io sono il Maha Choan, il custode della fiamma, il rappresentante dello Spirito Santo».
Il conte di Saint Germain nacque nel 1710, non si sa dove, e la storia lo ricorda come mistico, alchimista,
diplomatico e musicista. Appariva eternamente giovane e sparì durante un viaggio verso le montagne
himalayane. Misteriosamente è riapparso sovente nelle capitali europee per più di un secolo dopo la sua
presunta morte. Si dice che fosse figlio naturale della regina moglie di Carlo II di Spagna. Altra fonte lo
ritiene figlio del principe Francis Rackoczy di Transilvania, ma la sua origine non conta, ciò che conta è
che la Fratellanza Sarmoun lo abbia scelto per un grande lavoro spirituale. La storia registra la sua
apparizione alla corte francese nel 1748, dove divenne il favorito della marchesa di Pompadour e del re
Luigi XV. Questo re lo inviò in missioni confidenziali presso le corti europee dove la sua straordinaria
personalità è stata menzionata dagli storici. Ogni trent’anni l’invisibile mondo parallelo, la misteriosa realtà del Continuo-Infinito-Presente, sceglie degli individui affinché canalizzino quei Messaggi che fanno evolvere la coscienza umana. Secondo gli esoteristi dei nove monasteri della Fratellanza Sarmoun sono settantasette i piani della vita umana che devono essere influenzati, è per ciò che una grande complessità di idee e di messaggi preme sempre sull’inconscio collettivo, da un piano basso fino al più alto. È per questo che oggi sulla Terra ci sono popoli ancora culturalmente all’Età della Pietra e popoli più evoluti. Il messaggio dell’Io sono è un messaggio d’amore inviato per guidare l’individuo verso l’Età dell’Oro, di Pace e Illuminazione che da millenni si sta preparando per tutta l’umanità. Questo messaggio appartiene a tutti, ma ci sono movimenti e centri che si sono posti il compito di divulgarlo.

Fra quelli attivi oggi citiamo:

  • I Am Ashram, fondato da Sri Mata Atmanda in Canada (1778 Haig Drive, Ottawa, Ontario, Canada).
  • I Am Ashram, diretto da Ella Fern (God’s Acres, St. Gillies, Thunder Bay, Ontario, Canada).
  • The Summit Lighthouse (Box A, Colorado Spríng, CO 80901, USA).
  • I Am Ashram (129 Lennox-Addington, Guelf University, Guelf, Ontario, Canada).
  • I Am Ashram (715 Mokenzie Steet, Thunder Bay, Ontario, Canada).
  • New Age Teachings (P.O.Box 346, Brookfield, MA 01506, USA).
  • I Am – Institute of Applied Metaphysics, diretto da Jennifer Fulton (P. O. Box 42, Nominique, Quebec,
    Canada).
    -Il Villaggio Verde segue questo messaggio.

IO SONO

Conte di Saint-Germain

IO SONO la Via e voi non mi seguite.
IO SONO la Verità e voi non mi credete.
IO SONO la Vita e voi non mi cercate.
Se siete infelici non rimproveratelo a ME!
E Iddio disse a Mosè: Così dirai ai figlioli d’Israele:
«Colui che si chiama IO SONO mi ha mandato da voi». Esodo, cap. 3, versetto 14


Io sono

Io sono. A te che leggi, io parlo. A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai
con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai
neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio. A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel deserto. A te che credesti d’averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» – tanto meravigliose erano la sua sapienza e le opere sue – solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel
maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo
potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità.
A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto. E sono venuto anche a te, che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella tua anima e cerchi la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi. Sì, a quanti hanno fame del vero «pane di vita» io sono venuto. Sei tu pronto a ricevere il mio cibo? Se lo sei, fa cuore. Siedi. Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia parola qui pronunciata. Oppure forse ti allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata? Io! Chi sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità?
Ascolta. lo sono tu; quella parte di te che è e sa, che sa tutte le cose, che sempre seppe e sempre fu. Io sono tu, il tu Sé; quella parte di te che dice Io sono ed è Io sono. Io sono quella parte più alta di te stesso, che vibra entro di te mentre leggi; che risponde a questa mia parola, che ne percepisce la verità, che riconosce per sua natura tutta la verità e scarta ogni errore dovunque lo trovi. Ciò io sono: non quella parte di te che sino a oggi s’è nutrita dell’errore. Poiché io sono il tuo vero Istruttore, il solo che tu conoscerai sempre, il solo Maestro; io, il tuo Sé divino. Io, il tuo Io sono, ti reco questo mio messaggio, la mia vivente parola, come ti ho portato ogni cosa in vita, libro o «maestro», povertà o ricchezza, amara esperienza o amore, allo scopo di insegnarti che io, io solo, il tuo vero Sé, sono il tuo istruttore; il solo
istruttore e il solo Dio, che provvede e ha sempre provveduto a te, non solo il pane e il vino della vita, ma anche tutto ciò che occorreva al tuo mantenimento e al tuo sviluppo fisico, mentale e spirituale. Perciò, quello che fa appello a te mentre leggi è il mio messaggio, dettato alla tua coscienza umana esterna dal di dentro, ed è solo una conferma di ciò che l’Io sono di te sempre seppe interiormente, ma che non aveva ancora tradotto in termini ben definiti alla tua coscienza esterna. Così pure tutto ciò che sempre fece appello a te, venendo da qualche espressione esterna, non era che la conferma della mia parola già pronunziata dentro di te; quell’espressione esterna era il canale, il mezzo da me scelto in quel momento per impressionare la tua coscienza umana. Ma io non sono la tua mente umana, né il figlio suo, l’intelletto: essi sono soltanto l’espressione del tuo essere, come tu sei l’espressione del mio essere; essi sono soltanto fasi della tua personalità umana, come tu sei una fase della mia divina impersonalità.
Pesa e studia attentamente queste parole. Sorgi e liberati per sempre dal dominio della tua personalità, con la tua mente e il suo intelletto così gonfi ed esaltati di se stessi; poiché la tua mente, d’ora innanzi, deve essere la tua serva e l’intelletto il tuo schiavo, se vuoi che la mia parola penetri nella coscienza dell’anima tua. Io sono venuto ora alla coscienza dell’anima tua, dopo averla stimolata per prepararla a ricevere la mia parola. Se sei abbastanza forte per sopportarla; se puoi sbarazzarti di tutti i tuoi capricci, di tutte le tue credenze, di tutte le tue opinioni personali – rottami da te raccolti nei campi coltivati da altri -; se sei forte abbastanza da gettarli via; allora la mia parola sarà per te una sorgente inesauribile di gioia e di felicità. Ma sii preparato al fatto che la tua personalità dubiterà di queste mie parole man mano che le leggerai; poiché la sua vita è minacciata, ed essa sa che non può vivere e prosperare, né dominare più a lungo i tuoi sentimenti, il tuo andare e venire, come prima, se tu accetti nel tuo cuore la mia parola e le permetti di dimorarvi. Sì. Io sono venuto a te, ora, a farti conscio della mia presenza; poiché ho già
preparato la tua mente umana in modo che essa possa, fino a un certo punto, comprendere il significato di me. Io sono sempre stato con te, ma tu non lo sapevi; ti ho espressamente condotto attraverso il Deserto dei libri e degli insegnamenti, delle religioni e delle filosofie, tenendo sempre davanti agli occhi della tua anima la visione della Terra Promessa; alimentandoti con la manna del Deserto, perché tu potessi ricordare e apprezzare il pane dello Spirito e anelare a esso. Ora ti ho condotto sulla riva del Giordano che ti separa dal tuo divino retaggio. Ora è venuto per te il tempo di conoscermi coscientemente; è venuto il momento di attraversare il fiume e di passare nella Terra di Canaan, nella terra del latte e del miele. Sei pronto? Vuoi andare? Allora segui questa parola che è l’Arca del mio patto, e passerai a piedi asciutti.


Questo è soltanto l’inizio di ciò che questo mistico alchimista ha dettato ai posteri, vediamo di analizzarne i punti più importanti. Sappiamo bene che le canalizzazioni sono impossibili da accertare e dobbiamo per forza di cose affidarci alla sincerità e alla struttura etico-morale di colui che divulga, In questo caso Il Conte di Saint-Germain (a volte italianizzato come Conte di San Germano ) 1712 – 1784 (?) è stato un alchimista e avventuriero francese, e personaggio di rilievo alla corte di Francia, vissuto nel XVIII secolo in Europa. Le origini del conte di Saint-Germain rimangono avvolte nel mistero: per alcuni si suppone che sia stato figlio illegittimo di Francesco II, principe di Transilvania e della principessa Violante Beatrice di Baviera, appartenente alla dinastia dei Wittelsbach e moglie di Ferdinando dé Medici, principe ereditario di Toscana. Secondo questa teoria, sarebbe stato educato a Firenze da Gian Gastone dé Medici, cognato di Violante. Altre leggende lo vogliono figlio naturale della regina di Spagna Maria Anna del Palatinato-Neuburg (vedova di Carlo II di Spagna), e di un importante cortigiano, il conte di Melgar. Le sue attività erano quelle di cortigiano in viaggio tra Inghilterra, Francia, Paesi Bassi, Russia, Germania. Compare per la prima volta verso il 1740 esule dall’Inghilterra introdotto alla corte di Francia. Famoso per la sua grande cultura, abile musicista, conoscitore di molte lingue, pittore e soprattutto grande alchimista, produttore di portentosi cosmetici. Ebbe anche incarichi diplomatici e fu affiliato ad una società segreta dell’ordine dei Rosacroce. Viene citato nelle memorie di Giacomo Casanova ma anche Voltaire, Mozart, Madame de Pompadour e Cagliostro lo incontrarono. Alcune sue caratteristiche più stravaganti, come quella di sparire all’improvviso e di riapparire contemporaneamente in più luoghi, insieme alla sua attività protratta per molti anni, se non per secoli, indussero addirittura alcuni a pensare che non si trattasse di un’unica persona, ma di un gruppo di individui con lo stesso aspetto e la stessa identità esterna introdotte presso le corti europee.

Saint-Germain lascia Londra nel 1746 e se ne perdono le tracce per dodici anni. Per alcuni si ritira in Germania per consacrarsi agli studi alchemici, per altri compie un lungo viaggio fino all’India e al Tibet. Giunge a Parigi nel 1758 e fin dall’inizio formula una richiesta al marchese Marigny, direttore dei Bâtiments du Roi, per ottenere uno spazio dove installare un laboratorio alchemico, promettendo a Luigi XV, «la più ricca e rara delle scoperte mai compiute». È così che ottiene una parte del castello di Cambord. Grazie alla marchesa di Pompadour, Saint-Germain riesce anche ad avere un incontro con il sovrano.

Il conte ottiene quindi la simpatia del sovrano, ma è detestato dal potente ministro duca di Choiseul, che lancerà una campagna per screditare, senza riuscirvi, il sedicente alchimista. Nel 1760 è invece l’accusa di spionaggio ad obbligare il conte a lasciare Parigi alla volta dei Paesi Bassi. Qua, nel marzo del 1760, al culmine della guerra dei sette anni, si recò a l’Aia Ad Amsterdam, soggiornò presso i banchieri Adrian e Thomas Hope e finse di venire a prendere in prestito denaro per Luigi XV con diamanti come garanzia. Negli anni successivi lo si ritrova in Inghilterra, Italia, Russia e Prussia, dove nel 1766 si pone sotto la protezione di Federico II. Finirà i suoi ultimi anni ospite del principe Carlo d’Assia Kassel.


Rosacroce, India, Tibet e alchimia


Un curriculum di tutto rispetto ma ingannevole. O meglio. Queste citate sopra sono sono piccoli frammenti della storia del conte e dubito molto che possano essere veritiere se non in pochi e rari punti, ma non è questo il luogo per derimere una matassa intrigatissima, quello che più conta è che Il Conte di Saint-Germain era un valente alchimista, ovvero, un sapiente delle arti magiche e questo gli ha permesso di sperimentare oltre la materia. Inoltre, fu iniziato all’ordine segreto mistico, cabalistico – cristiano dal nome leggendario, i Rosacroce. Il termine “Rosa-Croce”, nel loro linguaggio, sta a indicare uno stato di perfezione morale e spirituale per cui la parola degli adepti a questo ordine facevano della rettitudine una realtà sacra.

Il suo peregrinare poi lo porta in India e dopo qualche tempo in Tibet dove incontrerà i monaci del monastero di Samye dove si presume abbia appreso l’arte della canalizzazione. E qui inizia in nostro viaggio. Fine prima parte


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