Putin ed il sistema

E’ davvero singolare, anche se posso capire molti dei commenti su lui e ciò che sta cavalcando, che alcuni continuino a definire Vladimir un accolito del sistema come se finora, l’ex ufficiale del KGB sia stato sotto ghiaccio per poi improvvisamente evidenziarsi come il Salvador Mundi. Signori, forse non ve ne siete ancora accorti ma in questo bellissimo pianeta, da qualche decennio oramai, di “ sistemi “ ve ne sono due. Oserei anche dire che è dalla seconda rivoluzione industriale che i “ sistemi “ di comando si sono divisi. Da una parte gli squali che ben conosciamo, con i soliti Rockfeller and Co. dall’altra il suo contraltare, russo-cino-indiano etc etc. che sono sempre stati, per vari motivi, l’esatto opposto dei reietti satanici in pectore. Di Soros e Gates oramai sappiamo tutto, di Vladimir e soci molto meno. I primi vogliono distruggere l’umanità ( e se stessi ) i secondi prendere il potere detenuto dai suddetti, ma se tanto mi da tanto, potremmo passare da una scottatura piuttosto estesa ad una bollitura integrale. Volete un esempio? Shangai dei queste settimane, vi basta? Mai Putin si metterebbe contro la Cina, troppo pericoloso e poi, è come distruggere con un calcio un formicaio di formiche rosse africane e rimanere lì ad osservare l’effetto che fa. Di voi non resterebbe che un bellissimo scheletro perfettamente ripulito, per cui evitiamo please. Il potere, qualsiasi esso sia ( ovviamente per potere s’intende politico-economico=sociale ) avrà SEMPRE l’assoluto bisogno di “ controllare il popolo “ per “ mantenere costante la sicurezza politica e sociale “. Ora qui, se mai potessi mettere uno smile, sarebbe di assoluto ribrezzo. Quindi siamo fottuti? L’umanità è solo l’ennesimo tentativo di capire se l’ibrido creato ( uomo ) sia o meno in grado di elevarsi dal sottorango animale per esprimere il proprio essere in connubio con l’energia universale cosmica. Qui però entriamo a piedi uniti in un argomento spirituale che sarebbe davvero complicato sviscerare ora, ma lo affronteremo con dovizia di particolari un’altra volta. Ora resta solo da formulare la risposta alla domanda banale ma stringente quale “: Ed ora che si fa?” Vorrei ricordare che fare il tifo per Vladimir non è disdicevole, in fondo sta facendo ciò che avremmo dovuto fare noi mooooolto tempo prima, ovvero, combattere per le nostri diritti di libertà ed opinione, solo che poi? Quando i globalisti saranno sconfitti? Che si fa? Armiamoci e partite direbbe il nostro criminale ed assassino presidente del coniglio ma noi dovremmo essere geniali oltre che animati da generosità contadina. No, noi abbiamo una sola cosa da fare; vivere senza potere, senza nessun potere se non quello naturale e spirituale. Non basta? Beh, e dovrei preoccuparmi per ciò che potrebbe accadere da qui a chissà quando vivendo come un carcerato condannato a morte, contando i giorni che mi separano dalla sentenza? Ma anche no grazie. Ho troppe cosa da fare e da dire e non mi distraggo con Putin Xi o Bidè che sia, io vado oltre e pretendo altro. Esempio? Non guardo la tv, non leggo i giornali, ma non disdegno l’avventura per cui mi prendo un bel libro, ascolto musica anche se, come nei film ho eliminato coloro che narrativamente contrastano con la mia salute mentale, quindi: niente Gassman, niente Vasco o Ligabue. E rispondo anche ad una domanda che mi hanno fatto tempo fa in proposito ovvero “: Ma quei cantanti che si dice sono la base del pedosatanismo globale, una volta piacevano anche a te, ora però li hai eliminati, non ti sembra esagerato?” Beh, rispondo con una metafora; Una volta mangiavo sempre il finocchio e mi piaceva molto, poi ho avuto la sfortuna di mangiarne uno che mi costrinse a tre giorni di autentico calvario, dopo di allora non ne ho voluto più nemmeno sentire l’odore. Chiudo questo breve articolo con un alcune citazioni che calzano a pennello. A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione – e altri sceglieranno per lui. (Paulo Coelho)<br>La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
(Theodor Adorno) Quando si effettua una scelta, si cambia il futuro.
(Deepak Chopra) Nella vita ci possono essere scelte che, se farai sai già che ti pentirai, e se non farai non ti perdonerai mai.
(cryscryx, Twitter)
Esistere significa “poter scegliere”; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensì la miseria dell’uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all’alternativa di una “possibilità che sí” e di una “possibilità che no” senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell’altro.
(Søren Kierkegaard)


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